GENNAIO/FEBBRAIO 2025 – (Coin)cidenze d’artista

MARZO/APRILE 2025 – Macelleria Palermo di Franco Lannino e Michele Naccari
La mostra presenta una serie di fotografie molto crude sulle stragi di mafia degli anni della fine del novecento a Palermo. La mostra è divisa su due sedi, la galleria di via Martinet e la sede dell’ Associazione Stampa Valdostana , con cui è stata realizzata la mostra, che ha visto inoltre il patrocinio della Regione Autonoma Valle d’Aosta.

MAGGIO 2025 – AFFICHES 3 FORESTIERI: orme, tracce, passaggi
L’edizione 2025, intitolata “AFFICHES 3 FORESTIERI orme, tracce, passaggi” ha preso vita con una doppia modalità: non solo negli spazi della galleria ma anche lungo via Martinet, dove, oltre ai disegni, hanno trovato spazio anche poesie a tema.
Presentava 21 elaborati degli studenti della Scuola Comics di Torino, che ha collaborato per la terza volta al progetto patrocinato dal Comune di Aosta, un’opera del direttore artistico Andrea Serio e una del docente Marco Paschetta.

GIUGNO/LUGLIO 2025 – Won’t be tamed
WON’T BE TAMED è stata molto più di un’esposizione condivisa: è stato un progetto nato dalla volontà delle artiste Alessia Lupo Cecchet e Marijke de Pous di intrecciare le proprie visioni in un percorso comune, corale e potente. Ha rappresentato un dialogo profondo tra linguaggi diversi – video, fotografia, installazione, performance, disegno e scultura – con opere tutte in prima visione che si sono incontrate nello spazio fluido e immersivo della galleria. La mostra ha preso vita da ArteAlta 2024, un’esperienza che aveva già dimostrato la forza del dialogo tra arte contemporanea e territorio alpino. Con WON’T BE TAMED, quel dialogo si è ampliato, diventando una dichiarazione d’intenti: indagare ciò che non può essere addomesticato – l’istinto, la memoria, il corpo, la natura – e restituirlo al pubblico in forma poetica, viscerale, necessaria.

AGOSTO/SETTEMBRE 2025 – Una montagna di…segni
Il tema del concorso, “Una montagna di…segni, impronte di Ghiaccio”, si è concentrato sull’importanza di proteggere i ghiacciai come simboli fragili ma potenti del cambiamento climatico. Gli artisti sono stati invitati a creare interpretazioni visive che hanno riflettuto la bellezza effimera
e la vulnerabilità dei ghiacciai, hanno ispirato consapevolezza e urgenza per la loro conservazione.

